Noi italiani arriviamo sempre prima, gli altri arrivano dopo e proclamano con grande enfasi cose che noi diciamo da decenni. Ma noi non ce la prendiamo, anzi ci interessa andare a vedere cosa dicono loro che son arrivati dopo di noi.
Scorrendo il loro sito la prima domanda che ci viene è: Cosa intendono gli svizzeri per qualità Slow?
Lo possiamo leggere nel form di iscrizione per i professionisti a questo indirizzo: https://www.slowdentistry.com/how-to-become-a-member/
Quindi, per gli svizzeri, se prendi abbastanza tempo per spiegare ai tuoi pazienti il trattamento, se usi la diga per le devitalizzazioni e qualcos’altro non specificato, se sterilizzi in modo adeguato gli ambienti e aspetti il tempo necessario dopo che hai fatto l’anestesia, allora sei un dentista Slow OK!
È evidente che ciò che noi intendiamo per dentista Slow è qualcosa di più. Però la cosa delicata quando si cerca di identificare criteri di qualità, è di fornire bollini che andranno a ruba tra tutti coloro che non hanno quei requisiti (lo ricordava già Benedetto Croce: il partito degli Onesti è una idiozia di cui approfitteranno subito tutti i disonesti).
Perciò noi non crediamo nè ad un bollino di qualità, nè ad una check list di qualità (nonostante che se la dovessimo fare, la faremmo con qualche voce più di quattro).
Il dentista slow è caratterizzato più da un modo di fare e vivere che da indicatori facilmente copiabili ed applicabili. L’iscrizione alle società scientifiche, la partecipazione ai congressi, l’aggiornamento continuo, il riferimento costante alla letteratura. Elementi che fanno l’odontoiatria di qualità, non solo l’odontoiatria slow. Infatti non ci sono bacchette magiche.
Ma il discorso non può finire qui: gli indicatori degli svizzeri sono indicatori di processo. A parte il fatto che potremmo e dovremmo indicarne almeno 3 o 4 volte di più, come detto sopra, il punto è che gli indicatori più importanti non sono gli indicatori di processo ma di risultato. Ad esempio: la percentuale di devitalizzazioni in un anno, la percentuale di denti devitalizzati estratti dopo dieci anni, la percentuale di denti estratti per classi di età, il numero di impianti dentali (tutti questi indicatori valgono ovviamente all’inverso: uno studio è più slow se mette devitalizza meno denti, se toglie meno denti devitalizzati, se a parità di età toglie in generale meno denti, se fa meno impianti!)
In definitiva: non sempre le copie sono migliori degli originali.