Mi è giunta voce che il Comune (o l’ASL) avrebbe chiuso il mio studio. Voci di corridoio, rumori di fondo, di qualcuno che dice che qualcun altro ha sentito dire che, forse, gli sembra, ma non è sicuro …
Come tutte le voci non è chiaro di quale studio si parli, da quando, in che contesto, chi dica cosa di chi e via elencando. Solo una cosa è chiara: chi mette in giro queste voci lo fa con la soddisfazione di dimostrare che la linea con la quale ormai otto anni fa abbiamo messo in discussione la leadership dell’Ordine dei Medici di Venezia è stata sconfitta.
Sarebbe opportuno chiarire chi è contento di questa ipotetica sconfitta, ma sarà per un’altra volta. Sicuramente non si tratta di persone che amano la libera professione.
Al momento comunque sarà sufficiente chiarire che si tratta di una menzogna e che se fosse chiaro chi l’ha diffusa non esiterei a portarlo in tribunale per diffamazione.
Per meglio chiarire il contesto descriverò brevemente lo stato dell’arte (nelle note è possibile scaricare tutti i documenti a cui faccio riferimento in originale):
- è vero che ho ricevuto una diffida del Comune di Venezia ad esercitare nel mio studio di Mestre1. Diffida talmente piena di errori da vergognarsi a dover rispondere2
- senza prendere in considerazione le mie osservazioni il Comune mi ha diffidato una seconda volta dall’esercizio3, diffida anche questa vergognosamente scorretta sul piano giuridico4
- a questa seconda diffida ho risposto con un ricorso al TAR di cui attendo l’esito5
Questo è al momento lo stato dell’arte, e alla luce di questi fatti sono opportune alcune considerazioni:
- il 10 Giugno 2009 il Consiglio dell’Ordine dei Medici di Venezia approvò all’unanimità un ordine del giorno nel quale si affermava che l’applicazione dell’art.193 TULS (quello in base al quale il Comune mi diffida di chiudere lo studio) agli studi odontoiatrici “rappresenta una lesione del decoro dell’esercizio libero professionale di tutti i medici iscritti all’Ordine”6 e in tale eventualità l’Ordine avrebbe, non solo tutelato il collega in sede legale, ma avrebbe anche chiesto il risarcimento per la lesione dell’immagine della professione. Ora: in seguito alla prima diffida, di cui ho scritto sopra, ho chiesto all’Ordine il patrocinio promesso. Sono ancora in attesa di una qualche eventuale risposta
- forse anche spaventato dal mio ricorso al TAR il Comune di Venezia ha chiesto un incontro con il presidente della Commissione Odontoiatri di Venezia, incontro che dovrebbe essersi svolto l’11 Luglio u.s. Dalla lettura della lettera di convocazione prot. 2487/2013 7 ( proprio così: il presidente CAO è stato convocato in un ufficio del Comune! Se era possibile umiliare definitivamente la dignità professionale, l’hanno fatto) emerge che gli odontoiatri che non hanno autorizzato i loro studi sono molti più di quelli che sembrerebbe dalle voci di corridoio, tant’è che il Comune convoca il presidente CAO: fatto assolutamente anomalo a mia conoscenza, nella nostra provincia sicuramente
- non ci è dato sapere cosa è emerso da tale incontro e sarei molto curioso di leggerne il verbale. In ogni caso mi si permetta di scommettere che il nostro Ordine ha calato le braghe
- l’autorizzazione regionale è un favore fatto alle strutture e uno schiaffo alla libera professione e agli Ordini Professionali: quando tutta l’odontoiatria sarà regolamentata tramite le autorizzazioni regionali, gli Ordini si potranno anche sopprimere, in quanto inutili custodi di quel doppione dell’autorizzazione che è l’abilitazione professionale, per usare le parole dell’allora Ministro della Salute on.Bindi. Viene da domandarsi allora il motivo dell’accondiscendenza di Ordini e Sindacati in teoria tutti rappresentanti della libera professione
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«Sventurata la terra che ha bisogno di eroi » (Bertoldt Brecht, Galileo, scena 13): La difesa della libera professione non dovrebbe essere lasciata alla tenacia dei singoli! È vero che l’Assemblea Nazionale dei presidenti CAO già da tempo ha preso posizione in modo netto su questo argomento8, ma qui è in questione il comportamento della CAO veneziana e viene da chiedersi se i colleghi iscritti all’Ordine di Venezia si sentano rappresentati dalla linea che questo Ordine porta avanti.
Note e documenti scaricabili
1 Diffida Comune di Venezia prot.Generale 2012/430478 del 12/10/2012 diffida_comune
2 Mia risposta del 13/11/20212 Risposta_Diffida_01
3 Diffida Comune di venezia prot.generale 2013/220658 del 15/05/2013 Diffida_02
4 Mia seconda risposta del 12/06/2013 Risposta_Diffida_02_pubb
8 Commissione Albo Odontoiatri Nazionale, Documento Taormina Regime autorizzatorio apertura studi odontoiatrici_prot 1700 – 16-02-2009
Caro Cosimo
avendo già patito quasi dieci anni fa la tua medesima esperienza ( voci di corridoio comprese… dove si diceva addirittura ci fossero stati problemi igienico sanitari ecc ecc) sono certo che anche in virtù della vecchia conoscenza tra noi accetterai volentieri per quel poco che vale tutta la mia solidarietà.
Giancarlo Bacalini
grazie Bac, la tua solidarietà è sicuramente gradita, nonchè il tuo esempio che ci ha mostrato che non è necessario avere le spalle coperte da chissà quale istituzione per far valere le proprie ragioni. Le palle contano di più, comunque vada!