In Italia la separazione tra il curriculum studiorum medico e odontoiatrico è stato voluto ed accolto come una conquista impagabile sulla via della qualità.
Non vogliamo discutere dei vantaggi reali che alcuni cattedrattici ne hanno tratto, e neppure dell’impatto sulla salute degli italiani, e nemmeno delle prospettive lavorative di dentisti e medici a confronto tra loro.
Oggi vogliamo solo portare la nostra attenzione sul fatto che questa separazione è stata sponsorizzata affermando che “l’Europa lo vuole”, cioè in tutta Europa questa separazione sarebbe sempre stata la norma.
Ci capita invece di leggere che un medico inglese, la dott.ssa Miran Pankhania , propone una petizione (a questo indirizzo) nella quale chiede al governo finanziamenti per i laureati in medicina che vogliono laurearsi in odontoiatria (o viceversa). La dottoressa vuole occuparsi di chirurgia maxillofaciale e sembra che il curriculum richiesto in UK preveda un secondo degree in dentistry di 3 o 4 anni, ma questo diploma sarebbe troppo costoso in quanto per i già laureati non sono previsti finanziamenti statali.
Dunque, a parte il fatto che ci rendiamo conto di non conoscere per nulla il sistema scolastico inglese, che non sarebbe male se nel nostro corso si trovasse anche il tempo per occuparsi dei sistemi scolastici (mi verrebbe da dire non italiani, ma onestamente credo che forse si potrebbe dedicare qualche ora anche allo studio del sistema italiano), la cosa più rilevante è che scopriamo che in Europa (Tatcher permettendo) l’esercizio comune di medicina e odontoiatria non è affatto tabou.
Va bene, grazie alla dottoressa Pankhania scopriamo che siamo ignoranti e dogmatici. Chissà che non sia l’occasione per rallargare i nostri orizzonti!