Con la sentenza 10207 del 12/03/2013 la Suprema Corte di Cassazione, Seconda Sezione, ha rigettato il ricorso del comune di Fermo avverso il dott. Giancarlo Bacalini, reo di aver esercitato senza la prescritta autorizzazione ex LR 20/2000 della regione Marche.
Si spera che si tratti di un punto fermo sulla questione dell’autorizzazione degli studi odontoiatrici ex 502/1992.
È prassi diffusa nei comuni italiani cercare di impedire ai dentisti libero-professionisti, anche in assenza di una organizzazione autonoma, di esercitare senza autorizzazione regionale. La norma a cui essi fanno riferimento in generale è l’art.193 del Testo Unico delle Leggi Sanitarie, ma tale articolo prescrive l’autorizzazione per gli ambulatori e le case di cura, mentre nulla dice degli studi professionali singoli o gabinetti odontoiatrici nella terminologia del TULS medesimo stesso.
Il dottor Bacalini ha percorso da solo tutti i gradini giudiziari fino alla Corte Suprema, senza alcun appoggio da parte di sindacati ed istituzioni. Di questa tenacità tutti i dentisti italiani gli devono essere grati.
Avendo letto l’articolo riguardante le autorizzazioni e il benevolo apprezzamento del mio operato per la difesa della indipendenza e libertà della professione sono a ringraziarVi/Ti.
Il Manifesto Slow da Voi / Te redatto è condivisibile ma difficilmente applicabile nei tempi attuali proprio in forza della disgraziata gestione da parte di ordini e sindacati del regime autorizzatorio degli studi odontoiatrici e delle strutture odontoiatriche ambulatoriali introdotto dalla legge Bindi del 1999.
Se oggi ritrovate i low cost e i discount odontoiatrici nei centri commerciali e dentro i vostri giardini di casa invece che contingentati nelle zone carenti tra i monti o i paeselli sperduti (come prevedeva la legge) ringraziate chi doveva istitutivamente tutelare la libera professione…..
A volte, nelle professioni intellettuali “esser lenti” può aver significato di “esser ritardati”..
Con simpatia
Dr Giancarlo Bacalini