Venti Anni fa nasce l’Igienista Dentale

aidiVenti anni fa con la pubblicazione dei decreti attuativi è nata la figura dell’igienista dentale.

A tutto oggi tale figura professionale non ha ancora ottenuto una adeguata collocazione giuridica e rimangono aperte diverse questioni, tra le quali:

  1. può aprire uno studio autonomo e lavorare senza la presenza di un odontoiatra?
  2. cosa significa che opera su indicazione di un odontoiatra?
  3. quali operazioni esattamente può eseguire (ad esempio: l’anestesia?)
  4. lo studio in cui lavora (da sola o in presenza di un odontoiatra) deve essere autorizzato?
  5. può aprire uno studio e incaricare un odontoiatra della direzione sanitaria? (cioè, non c’è conflitto di interessi in una figura che agisce su indicazione di un prorpio subordinato?)

Ma di fatto la cosa non stupisce, perchè l’odontoiatria è una specialità medica abituata alla confusione legislativa: ricordiamo che solo nel 1910 si stabilì che anche per l’odontoiatria era necessaria la laurea come per le altre branche della medicina.

Poi negli anni ’80 è stata istituita la facoltà di odontoiatria, creando confusione tra:

  1. laureati in medicina prima e dopo
  2. laureati in medicina specializzati in odontostomatologia, ortodonzia ed altre specialità orali
  3. laureati in medicina iscritti e non iscritti all’albo odontoiatri
  4. confini d’azione tra odontoiatri, medici e specialisti in chirurgia maxillofaciale.

Ma se tutto ciò non bastasse, alcune regioni spinte da alcuni miopi sindacati hanno istituito corsi per OSSO (non è una parolaccia ma l’acronimo di Operatore Socio Sanitario Odontoiatrico) creando dubbi su ciò che può fare una assistente dentale con o senza il diploma OSSO!

Tutto questo bailamme poggia sulle sabbie mobili di un pensiero debole incapace di un progetto organico di formazione ed esercizio professionale.

Ci si consenta una proposta in estrema sintesi: partiamo dal principio che si conosce quello che si fa e che la gradualità è il modo più naturale di passare da una condizione ad un’altra. Consideriamo anche l’ipotesi che il nostro sistema scolastico stia andando verso l’abolizione del 5° anno delle scuole superiori e il superamento dei trienni universitari.

In questo contesto non sarebbe male se:

  1. il percorso scolastico in ambito odontoiatrico fosse reso compatibile con il lavoro come assistente alla poltrona (nella forma di apprendistato, stage, quel che volete)
  2. il percorso scolastico nel settore fosse unitario per tutte le professioni (igienista, odontotecnico, odontoiatra, chirurgo maxillo-faciale, etc)
  3. si preveda uno sviluppo a gradini con la possibilità di uscite intermedie e successive riprese e/o diversificazioni
  4. si preveda una migliore integrazione con il corso di laurea in medicina in modo di consentire un interscambio tra le due professioni.

Ovvio, stiamo parlando di fantascienza. Ma ci sarà pure qualche ragione se in Italia nessuno ha l’ardire di parlare di certezza del diritto. Perchè il punto non è tanto che i giudici sono cattivi o pigri o ambedue, ma che l’impianto legislativo non ha una razionalità complessiva. Prima bisogna avere una visione globale, poi si può legiferare. Altrimenti si aggiungono sabbie mobili a sabbie mobili!

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