Un gruppo di lavoro dell’università di Medicina e Odontoiatria dell’università di Santiago di Compostela ha analizzato l’informazione disponibile sul web a proposito degli impianti dentali ( , , , , , . Available web-based dental implants information for patients. How good is it? Clin. Oral Impl. Res. 00, 2014, 1–5).
La conclusione è che l’informazione sul web su questo argomento è scarsa e inadeguata. Oibò, che scoperta verrebbe da dire.
Ma analizziamo la supposta conclusione.
Da un lato essa documenta la nota asimmetria informativa tra professionista e utente (per prenderla alla larga e non passare per corporativi). Nulla di nuovo, su questa asimmetria informativa si è fatta una montagna di demagogia negli ultimi anni, sostenendo che il paziente deve essere adeguatamente informato firmando moduli su moduli nell’utopia di un rapporto alla pari, democratico tra medico e paziente che portasse finalmente alla morte dell’odiosa, odiata e antiquata medicina patriarcale.
Risultato nei paesi più avanti in questa democratizzazione: che nelle cure mediche il costo dell’assicurazione è in continua crescita e rende spesso proibitive le cure stesse per i pazienti della classe media! Alla antiquata medicina patriarcale fondata sulla fiducia tra medico e paziente nella quale l’unica spesa era quella per l’onorario del medico e per le medicine, si è sostituita una medicina nella quale si devono pagare gli esami preventivi senza i quali nessun medico apre bocca per non essere accusato a priori di malpratica superficiale, il personale amministrativo che deve fornire, far firmare e archiviare i moduli di consenso da dare in pasto all’inesauribile voracità dei roditori, le assicurazioni e tutta la prassi correlata atta a dimostrare ad un giudice prevenuto che quel medico non era un semplice medico, ma un genio della sanità!
Dall’altro però la rottura dell’alleanza terapeutica medico-paziente ha creato un vuoto riempito rapidamente dai soli che ne avevano interesse: le imprese commerciali. Il web è stracolmo di informazioni commerciali di chi produce questo o quell’impianto, di chiunque abbia un qualche interesse a vendere, tanto stracolmo e inflazionato che la presenza di chi lavora con passione, per passione e compassione, è del tutto sommersa e silenziata.
In questo panorama è chiaro che il cittadino ha difficoltà a trovare informazioni neutrali e non interessate. Ma questa difficoltà non è solo colpa dei professionisti che non hanno l’interesse o le risorse per opporsi all’industria, ma anche dei cittadini che non sono in grado di riconoscere il micro-sito web sorretto dalla passione dal mega network retto dall’interesse.
Noi Slow Dentistry facciamo la nostra parte. E crediamo di non doverci rimproverare nulla.